Il sentiero La Fornace
Dal parcheggio della Riserva, si scende verso il Tevere seguendo la strada asfaltata che raggiunge la riva del fiume. Si arriva quindi alla zona denominata "Porto", dove si trovano le strutture di un vecchio traghetto. Tutta la prima parte del gercorso è attrezzata con traversine in legno, che permettono di attraversare le zone palustri dell'argine del fiume e il bosco di palude. In questa prima parte del percorso si passa da una vegetazione a salice bianco, dove è possibile osservare alcune specie di passeriformi (come la capinera, il pendolino e la cinciallegra), al bosco di palude, caratterizzato da alberi quali il salice bianco e l'ontano nero. In questo tratto è facile ascoltare il canto del pettirosso e dell'usignolo di fiume ed è talvolta possibile osservare il porciglione, un uccello che si muove prevalentemente a terra. Poco oltre l'uscita del bosco, dopo aver oltrepassato un fitto canneto si incontrano due punti di avvistamento attrezzati dalla Riserva. Il primo è un capanno in legno da cui si ha una
bella vista su un interessante tratto dell'ansa del Tevere, mentre il secondo, allestito nelle rovine di un'antica fornace, essendo più elevato rispetto al terreno consente un'ampia visuale del fiume, spaziando dagli isolati ricoperti da canneto fino alla confluenza del fiume Farfa, sulla riva opposta del Tevere. Nel canneto, in cui prevale la canna palustre, è facile ascoltare i richiami di molti anatidi e rallidi, e si può notare la presenza delle nutrie, che si spostano dal fiume ai campi coltivati dell'interno lasciando caratteristiche tracce dei loro attraversa menti abituali. Nel canneto e nelle zone limitrofe sono inoltre osservabili specie vegetali quali la tifa, il giunco e il giaggiolo acquatico. Dai punti di osservazione è facile avvistare numerose specie di uccelli acquatici come folaghe, gallinelle d'acqua, germani reali, gabbiani comuni e gabbiani reali. L'itinerario continua raggiungendo in breve la carrareccia che prosegue seguendo l'argine del fiume. A destra della strada il versante si presenta ripido e coperto da un fitto bosco misto. Le piante più significative, in questo tratto, sono il carpino nero, l'orniello, la roverella, il cerro, il leccio e l'albero di Giuda. Nel bosco è facile notare la presenza dei rapaci notturni, come il gufo comune, l'allocco e il barbagianni, individuando le caratteristiche "borre" che questi volatili lasciano dopo i pasti. Altri abitanti di questo ambiente e dei quali è possibile trovare le tracce sono il tasso, l'istrice e la volpe. Percorsi altri cinquecento metri circa, si raggiunge un nuovo punto di avvistamento: una torretta in legno a due piani, dalla Quale si domina nuovamente l'intera ansa del Tevere, dalla confluenza del Farfa al vasto tratto lacustre che precede la diga. Proseguendo ulteriormente si arriva al termine della strada, nei pressi di una vecchia cava di ghiaia. Per ritornare si percorre a ritroso la carrareccia, che conduce direttamente al parcheggio della Riserva attraversando la piana coltivata, senza passare per la prima parte dell'itinerario.
Photogallery del sentiero