La Vegetazione

Canna di palude
(Phragmites communis)
La Canna comune è una delle più grandi graminacee nostrane. E' molto diffusa allo stato spontaneo: la si ritrova infatti nelle zone paludose, ai margini dei laghi, lungo le rive dei fiumi e dei canali. E' caratterizzata dal possedere un grosso rizoma nodoso e sommerso, da cui si ergono fusti straordinariamente flessibili che possono raggiungere una altezza di 4 m; le foglie sono lanceolate ed appuntite. L'infiorescenza ha una morfologia a pannocchia, lunga circa 40 cm, con spighe piumose, brunastre, erette o pendule; adattamento questo finalizzato all'impollinazione anemogama, tipica nella maggior parte delle graminacee. Mediante la formazione di getti dal rizoma l'individuo si moltiplica velocemente, tanto da rendere questa specie infestante.
Coda cavallina
(Equisetum arvense)
Si trova lungo i ruscelli comune e di facile riconoscimento per la strana forma del suo fusto segmentato al quale sono attaccate molte foglie filiformi
Lenticchia d'acqua
(Lemna minor)
Vive nelle anse del fiume dove l'acqua diventa addirittura stagnante,che galleggia sulla superficie in forma di laminette ovali e verdi
Salice bianco
(Salix Alba)
Così chiamato per le foglie setose che riflettono la luce, è un albero alto fino a 15-20 m., mentre il tronco può raggiungere un metro di diametro. Il Salice bianco vive sulle sponde dove il fiume è più stretto e la corrente più veloce, su suoli umidi ricchi di sali nutritivi e di calcio. La corteccia é grigio-scura con grosse fessure longitudinali. La chioma è ampia e i rami sono spesso arcuati. Le foglie (lunghe 6-10 cm. e larghe fino a 2 cm.) sono lanceolate e acuminate, finemente seghettate e provviste di peli ghiandolari sulla pagina inferiore. Gli amenti maschili sono lunghi fino a 7 cm., di colore giallo, privi di involucro, con due nettarii e due stami; quelli femminili sono più sottili, verdi e divengono bianchi e lanosi quando maturano i semi (cassule). Nonostante la struttura dell'infiorescenza, l'impollinazione non avviene per mezzo del vento come in altre specie con amenti, ma è affidata agli insetti. Questa situazione costituisce un ritorno all'entomogamia da una fase originaria anemogama, testimoniata dalla riduzione degli elementi della corolla e del calice che ostacolerebbero la dispersione del polline ad opera del vento. Nei salici la funzione vessillare nei confronti degli insetti viene svolta dagli stami che hanno subito delle modificazioni divenendo lunghi e vivacemente colorati.
Ontano
(Alnus glutinosa)
Possiede caratteristiche che lo rendono particolarmente adatto ad ambienti umidi e paludosi; il suo legno infatti a contatto con l'acqua diventa estremamente duro e resistente. Facilmente ), individuabile per le minuscole "pigne" presenti tutto l'anno.
Olmo
(Ulmus campestris)
si trova più distante dalla zona propriamente paludosa, si presenta come un grosso albero dalla corteccia finemente screpolata
Leccio
(Quercus ilex)
Tipica specie arborea sempreverde della macchia mediterranea. Sitrova nelle zone più soleggiate e meno umide. E' una pinata sclerofilla, cioè con foglie coriacee.
Mirto
(Myrthus communis)
Dalle foglie profumate è un sempreverde sclerofilla, cioè che ha foglie coriacee e non necessita della caduta delle stesse per superare i danni dell'inverno.
Rovella
(Quercus pubescens)
Una quercia della famiglia delle Fagaceae, che cresce rapidamente fino a raggiungere 10 m. di altezza. La corteccia grigio scuro è spessa e profondamente solcata. La chioma è cupoliforme , ampia, irregolare e poco densa., consentendo nel sottobosco los viluppo di uno strato erbaceo molto ricco di specie. Nelle regioni meno fredde le foglie, pur seccandosi, persistonno sull'albero tutto l'inverno. La forma della foglia è lobato-lanceolata (5 -15 x 10 cm.) con lobi poco profondi. E' una pianta dioica con infiorescenze ad amento, quelli maschili (4-6 cm.) sono più lunghi di quelli femminili. L'impollinazione è anemogena. Il frutto è la caratteristica "ghianda", lunga circa 2,5 cm., avvolta per meno della metà da una cupola emisferica anch'essa pubescente.
Pippo bianco
(Populus alba)
E' un albero caducifoglio della famiglia delle Salicaceae, alto fino a 30m., con un' ampia chioma. Cresce su suoli incoerenti, limosi-argillosi, che rimangono umidi tutto l'anno ma senza subire regolari inondazioni, dove si associa a specie arboree, quali l'Ontano, il Frassino, l'Olmo, il Salice bianco. La sua corteccia grigio scuro rimane per lungo tempo liscia e punteggiata da piccole lenticelle suberose; successivamente diviene più scura e solcata longitudinalmente. Le foglie, sorrette da un picciolo depresso lateralmente lungo fino a 5cm., hanno una forma ovale o rotondeggiante irregolarmente lobata (4-8cm.). Come tutte le altre Salicaceae, il Pioppo bianco è una pianta dioica con i fiori unisessuali riuniti in amenti, che compaiono prima delle foglie. Questo tipo di infiorescenza ad amento pendulo è tipica delle specie arboree ad impollinazione anemogama (ved; Nocciolo). Anche la dispersione dei semi, contenuti in capsule, è affidata al vento grazie alla presenza su questi di filamenti pelosi.

La Fauna

Airone Cenerino
(Ardea cinerea)
La forma del corpo, in ogni sua parte, è un esempio mirabile di adattamento evolutivo in funzione, principalmente, dell'alimentazione. Le dita lunghe e distanziate tra di loro consentono all'Airone di muoversi su terreni fangosi. La ricerca del cibo è possibile in acque profonde fino a 60 cm. grazie alla lunghezza dei tarsi. Infine il becco ad arpione associato al lungo collo e alla sua particolare muscolatura permettono movimenti potenti e istantanei nell'atto di cattura della preda. Gli Aironi cenerini nidificano in colonie quasi sempre sulla cima di alberi d'alto fusto. I nidi sono costruiti con rami e canne, la struttura poco elaborata è in relazione all'allontanamento precoce dei piccoli, che imparano a volare solo qualche settimana dopo. Migratore, erratico o sedentario a seconda della distribuzione geografica.
Garzetta
(Egretta garzetta)
Simile ad un piccolo airone, presenta un piumaggio bianco, con becco e zampe nere e dita gialle. Quando è in abito nuziale compaiono sul capo, sul pettoe nella regione scapolare alcune penne candide, lunghe e filamentose. In volo la garzetta presenta la sagoma tipica degli Aironi con la testa retratta tra le spalle, il collo piegato a Z e le ali battute lentamente. Come tutti gli Ardeidi vive negli ambienti lacustri, presso i fiumi e i laghi dove trova il cibo costituito da piccoli pesci, molluschi, insetti acquatici, gamberi oltre a piccoli anfibi che caccia camminando e che cattura con velocissimi movimenti del becco. Il voluminoso nido è costruito con rami secchi e canne e posto sulla cima degli alberi o degli arbusti. Tra marzo e giugno la femmina depone dalle 3 alle 5 uova blu-verdastre, che vengono covate per circa 20 giorni. I piccoli sono completamente indipendenti dopo 2-3 settimane; sanno correre con grande agilità tra gli alberi della colonia e se cadono, al suolo o in acqua, cercano di salire rapidamente sui tronchi più vicini. Specie
Svasso maggiore
(Podiceps cristatus)
E' il più comune fra le cinque specie di svassi che vivono in Europa centrale. In primavera la livrea nuziale è caratterizzata in entrambi i sessi dalla presenza di ciuffi auricolari neri molto sviluppati, da pennacchi castano-rossicci ai lati della testa, con parti inferiori del collo e del corpo quasi bianche. In abito invernale la faccia è quasi bianca e gli ornamenti del capo appaiono fortemente ridotti o solo appena accennati. Il dorso è di colore grigio bruno. Si tratta di uccelli molto ben adattati alla vita acquatica ed in particolare alla pesca sotto la superficie dell'acqua, con il corpo a forma di siluro, le zampe attaccate molto indietro come dei remi, il becco sottile e appuntito e la coda estremamente corta. Considerati come i tuffatori più abili tra gli uccelli che frequentano le acque continentali, raggiungono in media la profondità di 2-3 metri e possono rimanere immersi, nuotando esclusivamente con le zampe lobate, per oltre un minuto. Se disturbati, si allontanano nuotando sott'acqua per tratti di oltre cento metri. Inoltre sono in grado di regolare il loro livello di galleggiamento, gonfiando o comprimendo il piumaggio: in caso di pericolo nuotano quasi sommersi. Tutti gli svassi costruiscono nidi galleggianti, ancorati in qualche modo alla vegetazione di riva; sono composti da accumuli di diverso materiale e di dimensioni sufficienti ad isolare perfettamente le uova dall'acqua. Tra aprile e giugno la femmina depone da due a sei uova biancastre e le cova, insieme al maschio, per 27-29 giorni. Qualora lo svasso abbandoni momentaneamente il nido, esso provvede sempre a nascondere le uova dalla vista di probabili predatori, coprendole con pezzi di materiale vegetale. Entrambi i genitori assolvono alle cure parentali. I pulcini abbandonano presto il nido; fin dal primo giorno sono in grado di nuotare e tuffarsi, anche se vengono trasportati per i primi tempi nelle tasche delle ali sul dorso degli adulti, riducendone la vulnerabilità. Specie migratrice parziale di breve distanza e a volte sedentaria
Folaga
(Fulica atra)
Uccello acquatico dal piumaggio nero e della taglia di una piccola anatra. Presenta becco e placca frontale bianchi e occhi rossi; le zampe grigio-verdi terminano con lunghe dita lobate, che costituiscono un adattamento alla vita in ambienti acquatici. Gli individui maschio e femmina sono molto simili e quindi la specie non presenta dimorfismo sessuale; i sessi si distinguono prevalentemente dalla voce. E' onnivora; la raccolta del cibo avviene in base alla disponibilità stagionale e può essere molto diverso nel corso dell'anno. Per esempio d'estate si nutre di canne, alghe, erbe, piante acquatiche e residui organici oltre a piccoli pesci, rane, molluschi, insetti e larve di insetti; d'inverno anche resti di pane e rifiuti. Durante il periodo della muta le folaghe, come gli altri Rallidi, perdono tutte le remiganti contemporaneamente e divengono, anche se per un breve periodo, incapaci di volare. Nella stagione riproduttiva le coppie si isolano, ma negli altri mesi questi uccelli si riuniscono in grandi gruppi, su fiumi dal corso lento e laghi non soggetti al gelo. La folaga nidifica su acque stagnanti o che scorrono lentamente, ricche di sostanze nutritive, come laghi, stagni, fiumi lenti, ma anche su piccole superfici come pozze e laghetti di giardini. Il nido viene posto sulla riva o in acque poco profonde, ancorato ad alcuni rami; è una costruzione voluminosa con base vegetale e spesso con una rampa di accesso che consente ai piccoli di raggiungere l'acqua o tornare al nido senza difficoltà. Depone dalle 5 alle 10 uova, che sono di colore grigio-giallognolo con fitta punteggiatura scura, nel periodo che va da marzo a maggio, in genere con una sola covata l'anno. I piccoli in genere abbandonano il nido dopo alcuni giorni e sono in grado di volare a 8 settimane di vita. Specie sedentaria o migratrice parziale, di breve e lunga distanza.
Gallinella d'acqua
(Gallinula chloropus)
Uccello acquatico simile ad un Galliforme; possiede zampe lunghe con dita anch'esse lunghe e non palmate; infatti queste sono usate più come uno strumento per correre che per nuotare; mostra anche una certa riluttanza al volo anche se in grado di compiere discrete migrazioni. Non presenta dimorfismo sessuale, sia il maschio che la femmina hanno piumaggio nerastro con una stria irregolare bianca sui fianchi. La coda, corta, viene in genere tenuta in posizione verticale; il sottocoda è bianco. Sul capo spicca in modo particolare lo scudo frontale e buona parte del becco rossi, la punta di quest'ultimo è gialla. Caratteristico è anche il modo di nuotare muovendo ripetutamente avanti ed indietro il capo ed agitando continuamente la coda; riesce facilmente ad arrampicarsi sulla vegetazione e per alzarsi in volo necessita di una lunga rincorsa sull'acqua. Frequenta ambienti con acqua stagnante o a corrente lenta con fitta e rigogliosa vegetazione, in questi ambienti risiede soprattutto nella zona di transizione tra le acque aperte e la fascia ripariale in senso stretto. Produce spesso 2, raramente 3, covate annue; le uova, con fitte macchie su un fondo da giallo-bruno a color crema, sono lunghe in media 45 mm e larghe 30 mm. La cova viene effettuata da entrambi i partner; nelle cure parentali svolge un importante ruolo la colorazione del capo dei nidiacei che ha la funzione di stimolare i genitori nel cedere il cibo. Specie sedentaria o migratrice di breve distanza.
Falco di palude
(Circus aeruginosus)
Tra i Falconiformi è uno dei più grandi e più belli; tra maschio e femmina è presente un certo dimorfismo sessuale per le dimensioni ed il colore del piumaggio. Il maschio è un po' più piccolo e la colorazione varia nelle diverse parti del corpo; il dorso è marrone scuro, il ventre e la testa sono più chiari, coda ed ali sono grigiastre e la gola color crema. La femmina è colorata uniformemente di marrone scuro con il bordo superiore delle ali, la gola e le parti superiori del capo da biancastri a giallo chiaro. I giovani sono un po' più scuri della femmina. Vola basso a pochi metri dal suolo, in volo mantiene durante le planate ed i volteggi la tipica posizione delle ali rivolta verso l'alto a "V". Le penne intorno agli occhi sono disposte in modo tale da formare dei grossolani dischi facciali che migliorano le capacità visive. Come dice lo stesso nome, questo rapace è strettamente legato agli ambienti umidi ed agli argini ricchi di canneti nei quali cerca il cibo e costruisce il nido; in questi ambienti tale predatore si pone all'ultimo anello della catena alimentare, cibandosi prevalentemente di piccoli mammiferi ed uccelli compresi le uova ed i nidiacei, senza disdegnare però anche pesci ed insetti. Nidifica fino a 200 m sul livello del mare. Il nido viene costruito al suolo soprattutto tra i fitti canneti e spesso sul pelo dell'acqua; per la sua costruzione è necessaria una grande quantità di materiale vegetale per isolarlo dall'umidità. Produce una sola covata annua; le uova, colorate di bianco con toni opaco-bluastri, sono lunghe circa 50 mm e larghe 39 mm. La cova viene svolta dalla femmina mentre il maschio ha il compito di procacciare il cibo sia per lei che per i piccoli nel loro primo periodo di vita.I recenti fenomeni di eutrofizzazione delle acque interne, determinando una maggior crescita dei canneti, hanno favorito questa specie aumentando i luoghi idonei alla sua nidificazione. Specie sedentaria o migratrice di breve distanza.
Volpe
(Vulpes vulpes)
Appartiene all'ordine dei Carnivori ed in particolare alla famiglia dei Canidi, di cui è uno dei rappresentanti più diffusi grazie alla sua grande adattabilità e nonostante la persecuzione umana di cui è ancora oggetto. Tra le caratteristiche morfologiche la più evidente è la folta e lunga coda con la punta bianca; la corporatura è snella con zampe di media lunghezza, la testa, grossolanamente triangolare, presenta muso aguzzo ed orecchie larghe ed erette. Già le sue forme quindi mostrano come udito ed olfatto siano i principali mezzi per esplorare e conoscere l'ambiente circostante, anche la vista è discreta. La colorazione del dorso è bruno-fulvo tendente al rosso, il ventre è bianco. La tana, negli ambienti favorevoli, viene costruita nei boschi su terreno morbido ed in pendii assolati, presenta diverse uscite di sicurezza ed è molto simile a quella del Tasso, tanto che, in quelle più ampie, le due specie possono coabitare; in mancanza di meglio possono essere usati tronchi cavi o ripari nella roccia. Escludendo la zona dove è sita la tana non può essere considerato un animale rigidamente territoriale, può infatti dividere i territori di caccia con altri individui senza però entrarvi in contatto; è quindi di abitudini prevalentemente solitarie, tranne nella stagione in cui formano le coppie ed allevano i piccoli. L'accoppiamento e preceduto da lotte incruente tra maschi e da una serie di comportamenti nuziali, fra cui il gioco è il più spettacolare. Nella stagione favorevole vengono allevati i piccoli di cui si prendono cura entrambi i genitori che cacciano insieme per nutrire la prole, in autunno la famiglia si scioglie ed i giovani occupano i territori liberi. Per le sue caratteristiche ecologiche se ne può rilevare la presenza anche in luoghi estremamente antropizzati, come ad esempio le periferie delle grandi città.
Istrice
(Histrix cristata)
E' uno dei principali appartenenti all'ordine dei Roditori delle nostre regioni; questo sia per le sue rispettabili dimensioni, sia per il caratteristico manto di aculei che lo avvolge. L'Italia è l'unico paese europeo dove esso è presente, introdotto in epoca storica forse dagli antichi romani; è ecologicamente molto adattabile, ma non si spinge oltre i 900 m di altitudine e probabilmente le Alpi rappresentano la principale barriera geografica che non consente la colonizzazione degli habitat a lui favorevoli nel resto d'Europa. Non presenta dimorfismo sessuale. Il corpo non è interamente rivestito di aculei ma anche da setole nella parte anteriore del corpo; la lunghezza di queste via via aumenta in direzione cranio-caudale fino a che non vengono sostituite dagli aculei sui fianchi e sulla regione posteriore del dorso; le zampe sono corte e munite di robuste unghie usate per scavare alla ricerca del cibo o per costruire la tana. E' un animale notturno e possiede quindi udito e olfatto molto sviluppati; ha anche un ottimo senso tattile dovuto alla presenza di vibrisse su tutto il tronco, con le quali si orienta perfettamente nel buio della tana; la vista è scarsa. E' un animale prevalentemente erbivoro e nella piramide alimentare si trova nel livello dei consumatori primari, con la differenza che, al contrario degli altri appartenenti a questa categoria (Lepre, Roditori, ecc.), non viene quasi mai predato se non nei primi mesi di vita grazie ai suoi meccanismi di difesa. Cerimonie di corteggiamento portano alla formazione della coppia la quale, dopo l'accoppiamento, nella tana scava la camera d'allevamento imbottendola con muschio e foglie. I piccoli nascono con gli occhi aperti e già con alcuni morbidi aculei che dopo 10 giorni diventano duri e pungenti. Vengono curati premurosamente ed amorevolmente da entrambi i genitori, anche dopo usciti dalla tana rimangono con la madre per qualche tempo. Durante l'inverno riduce i suoi ritmi di attività e dorme profondamente per molte ore durante il giorno ma non si tratta di un vero letargo. E' un animale protetto.
Tasso
(Meles meles)
Appartenente alla famiglia dei Mustelidi, è fra i carnivori europei uno dei più interessanti ed importanti; questo non solo per le sue abitudini di vita e posizione ecologica, ma soprattutto perché è uno degli animali che ha maggiormente subito gli effetti della presenza umana, la quale ne ha ridotto considerevolmente la diffusione. Tozzo nelle forme e delle dimensioni di un cane di taglia media, ha una inconfondibile colorazione del capo che, bianco, è attraversato lateralmente da due strisce longitudinali nere dagli occhi alle orecchie; a causa di questa evidente colorazione in caso di pericolo nasconde il muso per rendersi meno visibile. La coda, anch'essa bianca, differentemente dagli altri Mustelidi è corta e larga. Le zampe sono lunghe, larghe e munite di robuste unghie che usa per scavare alla ricerca del cibo o come strumento di difesa. E' un animale notturno, di abitudini solitarie e territoriale; il territorio viene delimitato attraverso segnali olfattivi. Più che carnivoro può essere considerato un vero onnivoro, la qual cosa gli consente di occupare nella piramide alimentare una posizione decisamente strategica potendo utilizzarne tutti i componenti. Solo nella stagione degli amori il Tasso ha una vita sociale, formando delle coppie che comunque non durano a lungo; infatti la cure parentali dei nuovi nati vengono svolte unicamente dalla femmina che rimane con essi fino all'estate successiva. Finito l'autunno, notevolmente ingrassato, si ritira nella tana e si addormenta; non è comunque un vero letargo in quanto periodicamente durante l'inverno si sveglia per bere e mangiare. E' un animale protetto.
Nutria
(Myocastor coypus)
Appartenente all'ordine dei Roditori è una specie della famiglia dei Capromyde; questa famiglia di Roditori acquatici comprende specie tutte originarie del centro e sud America introdotte sporadicamente in Europa. La Nutria in particolare ha fatto la sua comparsa recentemente, in alcuni ambienti umidi in Italia, fuggendo da allevamenti ed occupando con successo le nicchie ecologiche lasciate vuote da altri animali oppure mai occupate. I primi avvistamenti di questa specie ad esempio sul Tevere hanno occupato le pagine dei giornali che, facendo riferimento al degrado del fiume, descrivevano con preoccupazione il ritrovamento di Ratti giganti. Per quanto grossolanamente somiglianti ai Ratti soprattutto se viste nuotare, da questi differiscono in primo luogo proprio per le dimensioni; in realtà se si esclude la coda cilindrica e non piatta, assomiglia molto di più ad un piccolo Castoro. La testa è piuttosto larga ed il corpo tozzo; il colore della pelliccia è fulvo-scuro. Le zampe posteriori, usate per il nuoto, sono palmate ed essa è una abilissima nuotatrice. E' un animale notturno e crepuscolare, ma non di rado è possibile vederla nuotare in pieno giorno; quando non è attiva riposa in nidi posti in superficie tra la folta vegetazione acquatica oppure entro tane scavate lungo gli argini. E' un animale erbivoro e recenti studi hanno mostrato che la vegetazione riparia nelle zone ove è apparsa ha sensibilmente subito gli effetti della sua presenza; va anche detto, sempre per quel che riguarda la sua alimentazione, che frequentemente si ciba delle colture agricole dei campi coltivati in prossimità dei fiumi che popola. Ricordiamo che per le sue abitudini alimentari è comunque scorretto dire che occupi la stessa nicchia ecologica della carnivora Lontra. Essendo una specie originaria di un altro continente non è disponibile e facilmente reperibile una sufficiente quantità di notizie sulla sua etologia.
(Fotografie estratte dal sito ufficiale della Riserva)